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L’ecologia lagunare

L’ambiente lagunare è uno dei più produttivi di biomassa del mondo, questo è dovuto alle condizioni fisiche della laguna che sono uno dei presupposti per la ricchezza di vita che ospita.

La morfologia delle lagune è caratterizzata da acque laminari, con una profondità da 1 a 2 m; le acque poi, trovandosi in aree riparate, sono soggette a scarso moto ondoso, mentre i fondali sono costituiti da sabbia, limo e argilla. Le condizioni di illuminazione sono ottimali, poiché acque così poco profonde sono attraversate da tutte le bande della luce. Questo è un importante presupposto per una piena attività fotosintetica che si estende all’intero strato d’acqua, permettendo un’abbondante produzione primaria vegetale. La conformazione praticamente chiusa del bacino fa sì che l’apporto nutritivo in sali minerali provenienti dagli affluenti, resti “intrappolato” nel bacino stesso per i deboli scambi con il mare aperto.

Altro fattore ecologico importante è la concentrazione dei sali marini, il cui andamento varia da un minimo nella zona dove sboccano gli affluenti di acqua dolce, a un massimo nelle aree circostanti le connessioni con il mare aperto. Per questa ragione gli ambienti lagunari vengono colonizzati da specie particolari che sono adattate ad una ampia tollerabilità a questo fattore. Ciò tuttavia non influisce sulla produttività totale, ma implica soltanto che nelle lagune vi sia un minor numero di specie presenti con numerosi individui.

Anche la temperatura gioca un ruolo importante: l’acqua della laguna tende ad essere più calda di quella del mare o dei corsi fluviali, in quanto si trova nella condizione di riscaldarsi più rapidamente. Una temperatura più elevata fa si che le reazioni biologiche avvengano più velocemente e quindi la produttività aumenti.