Come un dipinto sbiadito dal tempo, l’identità originaria dei cittadini di Caorle si è confusa, negli anni, a causa dell’avvento del turismo di massa. Ritrovare i colori, le linee e le sfumature della cultura tradizionale è essenziale per capire da dove veniamo e in che direzione andare. Ultimi preziosi depositari depositari dei saperi tradizionali e delle pratiche di vita di un tempo sono gli anziani, che attraverso il loro sguardo e i loro racconti narrano storie semplici, ma cariche di significato, di emozioni e di verità.
Di seguito presentiamo la versione integrale e senza filtri delle interviste raccolte durante il progetto “la laguna della memoria”, offrendo così l’opportunità alla cittadinanza di riappropriarsi dei colori che per secoli hanno animato la vita nei territori lagunari e di bonifica di Caorle.
ELVIRA VIO
Caorle, 1928
intervista registrata a Caorle il 17.09 e il 2.10 2007 (282 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U Perissinotto, L. Vio
Elvira Vio ha lavorato per tutta la sua vita nel settore alberghiero e della ristorazione. Testimone dei primi passi dello sviluppo turistico caorlotto, i ricordi di Elvira raccontano un paese dove le trattorie cucinavano ancora con la cucina economica, e l’acqua per i turisti si prendeva dalle fontane. Attraverso il commento delle foto di famiglia l’intervista si sofferma altresì su interessanti particolari riguardanti il periodo della guerra.
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EUGENIO GALLO
detto «Bronsa» (Caorle, 1926-2011)
intervista registrata a Caorle il 14.02 2007 (111 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U. Perissinotto
Un tempo, la famiglia di Eugenio Gallo viveva in un casone sul Descenta, nell’allora palude Zignago. È in questi luoghi che Eugenio già da bambino, inizia a fare il pescatore di laguna, attività che lo accompagnerà per tutta la vita. Una testimonianza di particolare interesse, sorretta da una narrazione ricca e schietta.
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FRANCESCO BARDELLE
Cavarzere, 1921
intervista registrata a Caorle il 16.05 2008 (150 min)
Intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U. Perissinotto.
Francesco Bardelle, trasferitosi con la famiglia da Cavarzere, lavora alle dipendenze dei Franchetti a San Gaetano, nei lavori di bonifica, come guardiano e come meccanico. Partigiano durante la guerra.
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GIOVANNI BENATELLI
detto «Nani Masteghèa» (Caorle, 1934-2010)
intervista registrata a Caorle il 12.10 2007 (161 min)
Intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U. Perissinotto
Pescatore innamorato del suo lavoro e della sua laguna, con l’Associazione per la laguna di Caorle e Bibione diede vita al progetto di educazione ambientale “la laguna con gli occhi dei pescatori”. Nella sua testimonianza descrive le varie tecniche di pesca, le consuetudini e gli artifi ci ingegnosi che i pescatori adottavano per migliorare il loro lavoro. Il suo fare spontaneo e gli aneddoti carichi di spunti fantasiosi catturano l’attenzione di chi ascolta calandolo nell’atmosfera delle lunghe notti di pesca in laguna.
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GIOVANNI DALLA BELLA
detto «Nani Ciosòto», Caorle, 1934
intervista registrata a Caorle il 28.08 2007 (142 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U. Perissinotto
Famiglia storica di Caorle, i Dalla Bella sono dediti alla pesca e alla caccia da molte generazioni. Non fa eccezione Nani, che pur avendo trascorso l’intera esistenza come pescatore, a tutt’oggi continua la tradizione di famiglia dimorando nel proprio casone con il figlio per gran parte della settimana. Fortemente legato alle tradizioni, Nani conserva un gran numero di ricordi, attrezzi da pesca e oggetti vari a memoria delle proprie radici.
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GIOVANNINA DORIGO
dei «Zaba», Caorle, 1928
intervista registrata a Caorle il 27.08 2008 (79 min)
intervistatori: G. Soncin, L. Vio
Giovannina ha vissuto nella valli della bonifica e fin da ragazzina ha aiutato suo padre a pescare. La sua famiglia viveva per nove mesi a casone a Prati Novi e per questo venivano chiamati “casonanti”. Tornavano in paese solo per il periodo invernale, quando il freddo diventava insopportabile. I suoi racconti suscitano interesse per la vivacità con la quale dipinge le fatiche trascorse per mandare avanti l’economia famigliare e le situazioni che ha vissuto durante la seconda Guerra Mondiale.
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GIOVANNINA GUSSO
dei «Santamore», Caorle, 1924
intervista registrata a Caorle il 15.09 2008 (160 min)
iIntervistatori: T. Buciol, L. Vio, U. Perissinotto
Giovannina ha vissuto in centro a Caorle e ha partecipato alla vita di paese, assistendo all’arrivo dei primi turisti, e lavorando fin da bambina per una famiglia che già durante gli anni Trenta affittava alcune stanze ai bagnanti che arrivavano dalle campagne. Racconta dei giochi, della scuola, delle feste, dei riti religiosi offrendo uno spaccato della situazione sociale del tempo. Suo padre andava a pescare a Caorle con la compagnia di pesca della famiglia, i Santamore, e in altri periodi si spingeva fino a Trieste.
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GIUSEPPINA VIO
detta Pinetta (Caorle, 1911-2009)
intervista registrata a Caorle il 17.09 e il 2.10 2007 (282 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, L. Vio, U. Perissinotto
Assunta come impiegata pro tempore allo scoppio della seconda guerra mondiale al Consorzio Peschereccio, Pinetta Vio ha poi lavorato per venticinque anni presso il cuore battente dell’economia ittica caorlotta. La sua testimonianza narra il funzionamento di questa particolare struttura organizzativa.
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LINO BENATELLI
detto «Nino Beo», Caorle, 1913
intervista registrata a Caorle il 22.10 2007 (111 min)
intervistatori: G. Soncin, L. Vio, U. Perissinotto
Rimasto orfano di padre in tenera età durante la guerra, Lino Benatelli sperimenta come molti della sua generazione l’esperienza di profugo in Italia meidionale dopo Caporetto. Pescatore di laguna apprende l’arte marinara e diventa comandante di pescherecci della Marina Mercantile.Il suo racconto brilla per nitidezza e intensità, suscitando emozioni in chi l’ascolta.
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MARIO ROSSETTI
detto «Musigna», Caorle, 1949
intervista registrata a Caorle il 4 e 21.10 2008 (122 min)
intervistatori: T. Buciol, L. Vio, U. Perissinotto
Mario Rossetti è un uomo energico e pieno di risorse, grande appassionato della storia di Caorle, il suo paese natale per il quale nutre un profondo amore.Da bambino ha pescato in laguna e in età adulta è passato alla pesca in mare. Pescatore, pittore, pranoterapeuta, Mario Rossetti ha portato avanti in modo eclettico svariate passioni in ambito culturale e turistico, come capitano di una motonave per escursioni in laguna. Ha scritto e pubblicato poesie e racconti sulla pesca e sulle abitudini di vita dei pescatori.
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ODONE ROSSI
Caorle, 1934
intervista registrata a Caorle il 4 e 16.10 2008 (87 min)
intervistatori: G. Soncin, L. Vio, U. Perissinotto
Odone Rossi ha lavorato per molti anni come autista delle corriere per l’Atvo. Grande appassionato di storia caorlotta, nel corso degli anni ha realizzato un immenso lavoro di catalogazione dei registri parrocchiali di Caorle, dando vita a un vero e proprio albero genealogico dell’intera cittadinanza.
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OLIMPIO GNAN
detto «Turibio», dei «Anarèta», Caorle, 1920
intervista registrata a Caorle il 20.11 2007 e il 17.10 2008 (250 min)
intervistatori: G. Soncin, L. Vio, T. Buciol, U. Perissinotto
Olimpio Gnan inizia la sua attività di pescatore e di cacciatore da bambino, nei luoghi di quella che era la palude Zignago, dove la sua famiglia aveva un casone. Durante la guerra si trova imbarcato nella cacciatorpediniera Orsa, dove vive in prima persona le varie vicissitudini del conflitto. Persona dotata di creatività, «Turibio» scrive aforismi e poesie, che ama incidere su oggetti di sua creazione, alcuni di uso comune, altri legati ad usi del passato (come le ribèbe e i batitàngoei).
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PAOLINO BIANCON
Caorle, 1932
intervista registrata a Caorle il 13.10 2007 (137 min)
intervistatori: T. Buciol, U. Perissinotto
Pescatore da sempre, Paolino Biancon si rivela essere un profondo conoscitore del tipico casone caorlotto, della pesca di laguna e di mare, delle tecniche di pesca e di caccia con strumenti ormai non più in uso, della Valle Vecchia antecedente la bonifica, dei toponimi lagunari, nonché dei vari tipi di imbarcazioni da pesca. Vera passione quest’ultima che ha indotto Paolino alla costruzione di numerosi modellini di imbarcazioni da pesca a vela, fedeli riproduzioni delle originali.
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PIETRO GUSSO
Caorle, 1913 – 2012
intervista registrata a Caorle il 7.05 2008 (105 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol
Pietro Gusso è stato per quarant’anni impiegato come contabile presso l’azienda agricola «Le Generali» di Ca’ Corniani.L’intervista è degna di nota soprattutto nei passaggi relativi al viaggio a Roma nel 1938 con il gruppo folcloristico di Cà Corniani in occasione della visita di Stato di Hitler, e in quelli in cui l’intervistato racconta il suo operato per conto dell’Azienda Agricola di Cà Corniani. Di rilevanza sono inoltre i racconti legati al periodo trascorso da Pietro Gusso in collegio a Venezia.
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TARSILLO MARCHESAN
dei «Fùmui», Caorle, 1936
intervista registrata a Caorle il 9.05 e il 6.11 2008 (158 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U. Perissinotto
Pescatore in gioventù, sacrestano, bidello, Tarsillo Marchesan ha poi svolto la professione di impiegato presso la banca Santo Stefano di Portogruaro. Emigrante per molti anni, il suo cuore è sempre rimasto a Caorle, dov’è tornato a boom turistico già avviato. Conservando i ricordi intensi di una Caorle non ancora contaminata dall’economia turistica, Tarsillo ha coltivato l’amore per la sua città trasfondendolo in scritti e rime in dialetto caorlotto.
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TARSILLO VERONESE
nato nel 1933
intervista registrata a Caorle il 22.05 2008 (174 min)
intervistatori: G. Soncin, T. Buciol, U. Perissinotto
Tarsillo Veronese ha sempre vissuto a San Gaetano. Dopo il conseguimento della patente durante il periodo di leva, viene assunto come autista dalla famiglia dei Baroni Franchetti, della quale ha vissuto i periodi di gloria fino al lento declino. Prezioso custode delle antiche memorie del suo borgo contadino, Tarsillo è un narratore colorito, disponibile e appassionato.
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ALESSIO BENATELLI
Caorle, 1928-2009
A testimonianza della vita di un tempo ha fornito suoi scritti editi ed inediti.
Figlio di pescatori, è nato e cresciuto in un’osteria. Ad un certo punto della sua esistenza Alessio ha sentito la necessità di trascrivere in prosa e in poesia le consuetudini di vita paesana, vissute durante la sua giovinezza o dalla voce dei pescatori. Inizialmente i suoi scritti sono apparsi sul periodico del gruppo Voga «Toni Barba», in seguito riuniti in un libro sul tema della laguna.
I ritratti dei testimoni sono stati realizzati da Alberto Benatelli