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Linee guida condivise

Il progetto “Promozione del Parco Lagunare di Caorle e Bibione” è suddiviso in quattro fasi; la prima di ampliamento del partenariato e di studio e valutazione del sentimento comune di residenti e turisti rispetto alla necessità di realizzare un parco naturale; la seconda di sensibilizzazione e animazione territoriale, al fine di far crescere nella cittadinanza la consapevolezza della necessità di tutelare le estensioni lagunari comprese tra le foci del Livenza e del Tagliamento; la terza dedicata alla realizzazione di un processo che, ispirandosi ai principi della progettazione partecipata, definisca, raccogliendoli all’interno di un documento, un insieme di linee guida condivise dalla maggior parte degli attori locali in merito alla realizzazione di uno strumento di tutela territoriale; la quarta ed ultima fase concernente la diffusione dei risultati del progetto. Frutto della terza fase dei lavori del progetto “Promozione del Parco Lagunare di Caorle e Bibione”, tale documento raccoglie quanto emerso durante i lavori del Forum di partecipazione e dei focus group convocati dall’Associazione per la Laguna di Caorle e Bibione, al fine di consultare gli attori locali in merito alla necessità di prevedere uno strumento di tutela del patrimonio ambientale rappresentato dalle Lagune del Veneto Orientale, e avviare un percorso di progettazione partecipata, secondo l’approccio “dal basso all’alto”.

FINALITÀ DEL DOCUMENTO

Questo documento intende proporsi come uno strumento utile alle istituzioni, per comprendere quale sia la volontà condivisa dalla collettività degli attori locali in merito alla necessità di realizzare uno strumento di tutela del territorio lagunare di Caorle e Bibione, inteso nella sua accezione ambientale, culturale ed economica. Questo lavoro punta, quindi, a stimolare e a facilitare l’azione degli Enti Locali e dei decisori pubblici, cui si chiede di “raccogliere il testimone” per portare a compimento il percorso attivato nella direzione del Parco Naturale della Laguna.

MODALITÀ DI REALIZZAZIONE

Per garantire un buon grado di democraticità nella redazione del documento, l’Associazione ha dato vita ad un percorso che, per modalità di svolgimento, si è ispirato alle dinamiche che governano la realizzazione di un processo partecipativo. Partendo dal presupposto che per salvaguardare l’area interessata è necessario costituire un apposito soggetto di gestione, l’Associazione ha invitato i diversi attori locali, pubblici e privati, a confrontarsi apertamente su tematiche quali gli aspetti amministrativi, produttivi e di fruibilità che interessano il territorio da tutelare e l’eventuale organismo di gestione. Il processo attraverso il quale gli attori locali hanno dato vita al confronto si è composto di cinque incontri, avvenuti nei venerdì compresi tra il 9 novembre ed il 7 dicembre. Se la prima e l’ultima riunione hanno visto la convocazione del Forum di partecipazione in forma plenaria e con il fine, l’una di introdurre i lavori e l’altra di concluderli, le tre riunioni svoltesi nel mezzo, i focus group, vista la specificità degli argomenti affrontati, hanno visto la partecipazione solo di quella porzione di attori locali interessati al confronto in quel particolare ambito di discussione.

 

I TRE FOCUS GROUP

I tre gruppi di discussione sono stati il cuore del percorso di confronto tra gli attori locali. La partecipazione ai diversi forum è stata volontaria, ed è stata promossa tramite l’utilizzo di diversi strumenti comunicativi, quali fax, e-mail e telefono. I tre momenti di discussione, avvenuti nei venerdì 16, 23 e 30 novembre, hanno affrontato, rispettivamente, le questioni concernenti gli aspetti amministrativi, produttivi e di fruibilità del territorio da salvaguardare. Nello specifico, gli attori partecipanti e gli argomenti chiave affrontati nei diversi incontri sono stati:

1. ven. 16 novembre 2007: Aspetti amministrativi

• argomenti affrontati: il territorio interessato dall’area protetta, obiettivi generali di tutela e di sviluppo sostenibile, tipologia di area protetta, tipologia di soggetto gestore, il ruolo degli enti locali, il ruolo dei soggetti privati.

• attori partecipanti: Antonio Zanon – Assessore ai lavori pubblici – Comune di Caorle; Giancarlo Biotto – Consorzio Venezia Nuova; Stefano D’Alterio – Assessorato alle Politiche Ambientali della Provincia di Venezia; Francesca Zannovello e Massimo Capulli – Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto – NAUSICAA; Remigio Comisso – Ambito Territoriale di Caccia VE 1 – Portogruaro; Thomas Fabris – Associazione Albergatori Caorle; Michele Zanetti – Associazione Naturalistica Sandonatese; Sandro Paolo Presotto, Teddy Buciol, Gian Maria Casagrande – Associazione per la Laguna di Caorle e Bibione; Emanuela Ponticelli e Maria Rosa Padoan – Comitato Difesa Territorio Caorle; Luigi Valeri – Cooperativa di pesca Antea; Carlo Falconera – Gruppo Sommozzatori Caorle; Laura Vio – Associazione DUEND di Portogruaro; Enrica Gradini – WWF – sez. di Portogruaro; Diego Fasano – Associazione Faunisti Veneti.

2. ven. 23 novembre 2007: Attività produttive

• argomenti affrontati: pesca tradizionale, vallicoltura, agricoltura intensiva, orticoltura specializzata, turismo balneare, turismo rurale e ambientale, turismo nautico.

• attori partecipanti: Graziano Paulon – Consorzio Bonifica Pianura Veneta; Maria Enrica Ciani Bassetti– Agriturismo Maranghetto; Stefano D’Alterio – Assessorato alle Politiche Ambientali della Provincia di Venezia; Massimo Capulli – Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto – NAUSICAA; Thomas Fabris – Associazione Albergatori Caorle; Sandro Paolo Presotto, Teddy Buciol, Corazza Monia – Associazione per la Laguna di Caorle e Bibione; Carlo Falconera – Gruppo Sommozzatori Caorle; Luca Costantino – Servizio Informativo Magistrato alle Acque di Venezia; Sandro Buoso – Gruppo Sportivo San Gaetano; Giancarlo Biotto – Consorzio Venezia Nuova – Servizio Informativo; Claudio Tesolin – Confartigianato Imprese Veneto Orientale; Dioniso Crosera – Cooperativa di pesca Vento Nuovo; Mario Parigini – Oasi Marina Città di Caorle; Vanni Ferro – Assessore all’ambiente e urbanistica – Comune di Caorle; Marcello Lena – WWF – sez. di Portogruaro; Benito Bragatto – Cittadino; Carlo Trevisan – Cittadino

3. ven. 30 novembre 2007: Fruibilità del parco

• argomenti affrontati: carrying capacity o capacità portante dell’ambiente, un parco aperto e ospitale, integrità e qualità, ospitalità diffusa, economia lenta e dolce Vs economia veloce e pesante.

• attori partecipanti: Massimo David – APT Provincia di Venezia, ambito turistico Bibione-Caorle; Andrea Ballin – Provincia di Venezia, Assessorato alle Politiche Ambientali; Massimo Capulli – Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, NAUSICAA; Thomas Fabris – Associazione Albergatori Caorle; Ponticelli Emanuela – Comitato Difesa Territorio Caorle; Dionisio Crosera – Cooperativa di pesca Vento Nuovo; Roberta Manzi – Cooperativa Limosa; Carlo Falconera – Gruppo Sommozzatori Caorle; Enrica Gradini – WWF – sez. di Portogruaro; Diego Fasano – Associazione Faunisti Veneti; Piero Bernardi – Associazione Proprietari Duna Verde; Corinna Marcolin – Associazione il Pendolino; Mario Parigini – Oasi Marina Caorle; Pierpaolo Zanotto – Coldiretti Portogruaro; Elena De Biasi e Antonio Boldarin– Comitato Difesa Territorio Bibione-San Michele al Tagliamento.

 

IL DOCUMENTO FINALE

LINEE GUIDA CONDIVISE

Quanto segue è il frutto delle discussioni svolte dai tre focus group. Il criterio utilizzato per l’inserimento delle sottostanti linee guida nel documento è stata la condivisione degli stessi da parte della maggior parte degli attori partecipanti ai singoli focus group e al Forum di partecipazione (assemblee plenarie iniziale e finale). Considerate le finalità di questo documento, le linee guida sotto elencate sono enunciate in forma generale, allo scopo di tracciare il profilo all’interno del quale è stata riscontrata la maggiore condivisione degli attori locali. In questa fase preliminare permangono, tuttavia, delle questioni aperte che, per complessità o per mancato raggiungimento di un accordo, necessitano di ulteriori approfondimenti e discussione nel prossime tappe del percorso che, auspicabilmente, porterà alla nascita del Parco naturale.

ASPETTI AMMINISTRATIVI:

1. la Laguna di Caorle-Bibione è un territorio di grande valenza ambientale, archeologica e culturale interessato da un progressivo impoverimento e degrado;

2. il Parco naturale è uno tra gli strumenti più efficaci per la soluzione dei problemi di degrado ambientale presenti nel territorio lagunare compreso tra porto Falconera e foce Tagliamento, e per favorire un processo di tutela e sviluppo sostenibile;

3. il Parco naturale dovrà essere istituito rispettando le peculiarità di carattere culturale, ambientale ed economico dell’area interessata;

4. la tipologia di Parco naturale regionale di interesse locale (provinciale o intercomunale) si adatta bene all’idea di tutela condivisa nell’ambito del Forum di partecipazione; tuttavia in questa fase della discussione non sono state escluse le altre possibili tipologie di area protetta, quali il Parco nazionale e il Parco naturale regionale;

5. valutata attentamente l’attuale situazione di degrado ambientale diffuso del territorio in esame, il Forum di partecipazione scarta l’ipotesi di istituire una riserva naturale in una porzione limitata di territorio, poiché ritiene che non sarebbe una formula efficace per la risoluzione dei problemi individuati nel corso dei diversi focus group;

6. è ritenuta preferibile l’ipotesi di un Parco che nasce grande sul territorio (vedi cartografia allegata) ma con una differenziazione ben specifica delle aree. Le zone demaniali entreranno fin dall’istituzione del Parco sotto il diretto controllo del soggetto gestore del Parco, mentre nelle aree private potranno continuare le attività economiche secondo i criteri attuali, salvo l’adesione volontaria da parte dei proprietari agli accordi di cui al punto 8;

7. il perimetro del Parco naturale rappresentato nella cartografia allegata è stato definito comprendendo i territori ad oggi soggetti a forme di tutela ambientale e paesaggistica (siti rete Natura 2000, vincoli paesaggistici, vincoli PTRC); potrà essere valutata un’ulteriore estensione dell’area proposta come Parco naturale, per comprendere la parte terminale dei sistemi fluviali tributari, in quanto elementi omogenei con il sistema ambientale lagunare e per una più efficace azione di tutela, e in tale prospettiva l’area protetta potrà assumere una connotazione di “Parco fluvio-lagunare”; inoltre il perimetro del Parco naturale dovrà includere anche il lato est di porto Baseleghe;

8. valutata l’importanza di avere la maggiore adesione possibile degli imprenditori locali al Parco, l’organo gestore dovrà attivare una serie di strumenti che incentivino i proprietari dei fondi agricoli e delle valli da pesca ad aderire in modo volontario a protocolli di buone pratiche e ad accordi per la gestione delle attività imprenditoriali, proposti dal Parco per una migliore compatibilità ambientale delle stesse (vedi “Marchio di qualità”, punti dal 20 al 23);

9. all’interno del perimetro del Parco naturale dovranno essere previste zone con tipologia di tutela diversa. Tali zone andranno da quelle di tutela integrale, a quelle con tutela meno severa accessibili al pubblico, fino alle zone di sviluppo controllato; la regolamentazione del territorio sarà prevista anche per le vie d’acqua, secondo apposite modalità che considerino le reali necessità di fruizione delle stesse da parte dei natanti a motore;

10. nell’ipotesi di Parco naturale di interesse locale, l’attività venatoria può essere prevista in alcune zone specifiche, con apposite forme di regolamentazione;

11. è affermata la necessità di garantire una rappresentanza equilibrata di tutti gli attori territoriali, sia in fase di costituzione del parco, sia, successivamente, nella fase di gestione;

12. l’organismo che si occuperà della gestione del Parco dovrà essere affiancato da una consulta formata dalle rappresentanze equilibrate dei gruppi portatori di interesse del territorio. Tale consulta avrà funzioni consultive e di indirizzo rispetto all’operato del soggetto gestore del Parco;

13. il Parco dovrà assumersi il compito di una più efficace regolamentazione del traffico acqueo, sia per dimensioni sia per velocità dei natanti a motore, al fine di ridurre i significativi impatti sull’ambiente lagunare prodotti da questa forma di mobilità;

14. il Parco naturale avrà il compito di favorire la ricerca di carattere storico e archeologico nell’area lagunare, nonché di preservare la sopravvivenza della peculiare tradizione dei casoni; tale tradizione non dovrà necessariamente essere rigida e immutabile, ma potrà evolvere sulla base di nuove esigenze, senza tuttavia contraddire l’essenza originaria legata alla sostenibilità ambientale;

15. rispetto alla necessità di conservare i caratteri identitari del territorio e della comunità che vi risiede, anche a scopo didattico, all’interno del Parco dovranno essere valorizzati quei casoni che per localizzazione, tipologia costruttiva e funzione sono particolarmente fedeli alla tradizione;

ATTIVITÀ PRODUTTIVE

16. nell’area interessata dal Parco le attività economiche sostenibili troveranno piena possibilità di sviluppo;

17. l’attività di ricerca scientifica svolta dalle Università dovrà trovare collocamento all’interno del Parco, sia in ambito di monitoraggio delle acque e per ciò che riguarda gli allevamenti ittici, sia in ambito di ricerca archeologica.

18. il soggetto gestore del Parco dovrà occuparsi di incentivare l’attività didattica e sostenere il museo della laguna, istituendo apposite oasi didattiche dove vengano preservati gli aspetti tradizionali della vita lagunare;

MARCHIO DI QUALITÀ

19. nell’area del Parco dovrà essere istituito un “marchio di qualità” per quanto ivi prodotto;

20. i beni contraddistinti dal “marchio di qualità” dovranno essere prodotti secondo una serie di norme disciplinari individuate dal soggetto gestore del Parco;

21. il valore aggiunto garantito alle merci contraddistinte dal “marchio di qualità” consisterà nell’entrata dei prodotti in una apposita e studiata filiera distributiva che assicurerà loro visibilità e commercio;

22. l’adesione degli operatori economici al marchio di qualità sarà volontaria;

OCCUPAZIONE

23. il soggetto gestore del Parco dovrà garantire il mantenimento delle attività lavorative tradizionali, favorendo anche la nascita e lo sviluppo di nuove realtà lavorative qualificate;

ARTIGIANATO LOCALE

24. all’interno del Parco dovrà essere previsto uno strumento che si occupi di valorizzare le attività economiche artigianali tradizionali;

25. il Parco può favorire lo sviluppo di un artigianato legato alla cantieristica minore tradizionale e sostenibile (squero), gestito da maestri d’ascia per la realizzazione e la manutenzione, secondo metodi non impattanti, di imbarcazioni tradizionali;

TURISMO

26. considerata la crescente domanda del turismo di carattere ambientale, rurale, ittico e, più in generale, legato alle varie forme di wellness, il Parco si offre come strumento ottimale per valorizzare e dare visibilità al territorio fulcro di questa tipologia di offerta turistica;

27. al fine di colmare l’attuale mancanza di coordinamento dei soggetti privati che operano nel settore turistico legato alle varie forme di wellness, nel Parco dovrà essere istituito un organismo che si occupi di gestire e coordinare la fruizione turistica del suo territorio, nonché di incentivare la creazione di sinergie tra operatori economici al fine di incrementare e diversificare l’offerta turistica;

28. il soggetto gestore del Parco dovrà prevedere incentivi di varia tipologia per i soggetti economici che si occupino di pescaturismo, agriturismo, cicloturismo e di visitazione della laguna con mezzi tradizionali (caorline, ecc.);

29. il turismo nautico sarà soggetto a limitazioni particolari, finalizzate a ridurre il livello di impatto ambientale dei natanti, sia per quantità sia per dimensioni del mezzo.

PESCA e VALLICOLTURA

30. valutato che nel corso dei secoli nelle valli da pesca è venuto a crearsi un nuovo equilibrio ambientale, il Parco dovrà occuparsi anche della salvaguardia di questo nuovo assetto;

31. in sede di istituzione del Parco dovrà essere riconosciuto il ruolo fondamentale ricoperto dai proprietari delle valli, sia per ciò che concerne gli aspetti patrimoniali, sia per quanto riguarda l’interesse pubblico delle stesse;

32. il Parco si occuperà di proporre ai proprietari delle valli da pesca modelli di gestione ad adesione volontaria, per promuovere nuove forme di fruizione sostenibile delle valli;

33. il soggetto gestore del Parco dovrà valutare forme di incentivazione e di rilancio dell’attività di allevamento ittico estensivo, anche con l’ausilio di centri di ricerca universitari;

34. l’adesione di pescatori e vallicoltori al “marchio di qualità” sarà volontaria;

AGRICOLTURA

35. gli agricoltori saranno liberi di scegliere se aderire o meno al marchio di qualità del Parco;

36. l’adesione volontaria al marchio di qualità del Parco comporta l’applicazione di disciplinari tesi a ridurre le incidenze ambientali dell’agricoltura e a migliorare la funzionalità ecologica del territorio rurale;

FRUIBILITÀ DEL PARCO

37. rispetto alla fruibilità del Parco, soprattutto turistica, occorre valutare puntualmente la capacità di carico dell’ambiente su cui andranno calibrate la presenza e le attività dell’uomo, essendo prioritaria la finalità di tutela del patrimonio naturalistico e culturale della laguna di Caorle e Bibione;

38. appare fondamentale la messa in rete dei soggetti pubblici e privati che si occupano di divulgare la conoscenza dei vari aspetti naturali, antropologici e culturali interessanti l’area del Parco, al fine di favorire l’incremento del sapere collettivo e di strutturare una più efficace promozione delle peculiarità territoriali;

39. l’organismo gestore del Parco dovrà occuparsi della produzione di materiale informativo relativo agli aspetti caratteristici del Parco, puntando a coordinare e incentivare l’attività didattica, istituendo appositi centri didattici attrezzati;

40. nell’area interessata dal Parco i percorsi ciclo-pedonali dovranno essere incrementati, al fine di rendere fruibile la maggior parte del territorio; tali percorsi ciclo-pedonali dovranno essere raggiungibili con relativa semplicità da Caorle;

41. al fine di migliorare la fruibilità del territorio del Parco, avendo cura di non eccedere rispetto alla capacità di carico dell’ambiente, occorrerà definire la localizzazione e le modalità di gestione dei punti di accesso al Parco, anche attraverso la riorganizzazione di quelli già esistenti; in tal senso il Forum di partecipazione in via preliminare e indicativa concorda nella necessità di rilocalizzare l’attuale area di sosta di Valle Vecchia, in posizione più arretrata rispetto alla pineta e di prevedere la possibilità di accesso pedonale a Valle Vecchia da Caorle per via d’acqua;

42. sarà importante garantire la massima fruibilità del Parco anche ai portatori di handicap;

43. in relazione alla presunta maggiore fruizione ambientale, sarà necessario incrementare il controllo permanente del territorio.

Caorle, dicembre 2007